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Il tempietto Barbaro è un piccolo edificio religioso della seconda metà del 16th century situato a Maser, in provincia di Treviso, noto per essere stato assieme al Teatro Olimpico l'ultima opera di Andrea Palladio, architetto che la tradizione vuole morto proprio a Maser.[1]
Il complesso di Villa Barbaro, di cui fa parte anche il tempietto, è stato inserito dall'UNESCO nel 1996 - assieme alle altre Palladian villas of the Veneto - nella lista dei patrimoni dell'umanità.
History
[edit]Ai piedi del declivio su cui sorge la villa, Palladio realizza in seguito un raffinato tempietto destinato ad assolvere la doppia funzione di cappella gentilizia e chiesa parrocchiale per il borgo di Maser. Non si conosce con certezza la data di inizio dei lavori di costruzione. Nel fregio sono incisi il millesimo 1580, i nomi del patrono, Marcantonio Barbaro, e di Palladio.[1]
I modelli di riferimento dell'edificio sono evidentemente il Pantheon, ma anche la ricostruzione offerta dallo stesso Palladio del mausoleo di Romolo sulla via Appia. Al tempo stesso è possibile che sul tempietto convergano le riflessioni palladiane per la soluzione a pianta centrale del progetto per la Chiesa del Redentore a Venezia, poi abbandonata a favore della variante longitudinale, ma che proprio Marcantonio Barbaro aveva sostenuto in prima persona.[1]
Molti studiosi stentano a riferire a Palladio la ricca decorazione a stucco dell'interno, che tuttavia è molto simile a quella presente all'interno e all'esterno dei palazzi palladiani degli anni 1570.[1]
Description
[edit]La planimetria dell'edificio è innovativa perché combina insieme un cilindro e una croce greca. Quattro massicci pilastri servono da contrafforti alla cupola, che è ispirata espressamente a quella del Pantheon e quindi “all'antica”, a differenza di quelle della Basilica di San Giorgio Maggiore e del Redentore.[1]
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Facciata
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Frontone